Serkong Rinpoche: La cosa più importante per creare le condizioni di questo Monastero è l’armonia del Sangha

Lunedì 29 luglio abbiamo avuto la preziosa opportunità di incontrare Serkong Rinpoche, nel terreno del Monastero, per un discorso su “Il valore di avere un Monastero buddhista tibetano nel nostro Paese”. 

Rinpoche, che era stato sulla nostra collina nel 2016, ha mostrato meraviglia per i progressi di ampliamento dei terreni a disposizione del Monastero, ritenendolo di grande auspicio. 

La cosa più importante per creare le condizioni di questo Monastero è l’armonia del Sangha, tutte le altre condizioni sono secondarie” ci ha detto Rinpoche, ricordando che il Buddha ha dato delle regole ben precise per un’armoniosa convivenza del Sangha in quello che è chiamato il Vinaya, il “Canestro della Disciplina”. 
“Se un membro del Sangha dimora nel Vinaya” ha aggiunto “il 95% dei problemi è risolto”. 

Ci ha chiesto di impegnarci per creare sempre più occasioni di connessione con la comunità: ogni membro del Sangha deve impegnarsi non solo nelle preghiere, ma per connettersi alla comunità locale e divenire fonte di ispirazione anche per coloro che vorranno prendere i voti monastici. 

Un domani, ha detto Rinpoche, quando il Monastero sarà costruito ci saranno le tre condizioni complete: un luogo dove studiare come all’Istituto Lama Tzong Khapa, un posto dove è possibile praticare come il Monastero, con una armoniosa comunità monastica al suo interno e infine un ambiente meraviglioso dove stare. “Non mancherà dunque null’altro perché sia un Monastero di successo!”. 

Alla fine degli insegnamenti, Rinpoche ha risposto ad alcune domande, la prima riferita al progetto del Santuario degli animali, che stiamo pensando di realizzare proprio in questo Terreno degli ulivi, che è dotato di una sorgente d’acqua naturale, condividendo quanto Lama Zopa Rinpoche stesso, durante la sua ultima visita a Pomaia nel 2017, ritenne importante costruire oltre al Monastero. 

Serkong Rinpoche ha confermato che è un’ottima idea e che questa attività consentirà al Sangha, e a chi vorrà dedicarvisi, non solo di lavorare per ridurre le proprie afflizioni mentali ma anche di praticare sviluppando compassione per altri esseri.

Infine, a una domanda sulla difficoltà di coltivare l’armonia in un contesto dove ci sono molti problemi, anche mentali, Rinpoche ci ha invitato a guardare dentro ciascuno di noi, ricordando che i problemi che abbiamo derivano dalle afflizioni mentali, e che abbiamo la possibilità di ridurli grazie alla pratica della saggezza insegnata da Buddha. 

Nella sua grande saggezza, Rinpoche ci ha ricordato un passaggio dal quinto capitolo del Bodhisattvacharyavatara di Shantideva:

Se si pensa di coprire tutta la superficie della terra per proteggere i nostri piedi dalle asperità non si troveranno abbastanza cuoio e tappeti, ma sarà sufficiente trovare quanto basta per coprire i nostri piedi e saremo ugualmente protetti. (st.13). Similmente, non ci è possibile controllare il corso esterno degli eventi, ma se esercitiamo controllo sulla nostra mente non ci sarà bisogno di farlo con tutto il resto. (st.14)

Rinpoche ha concluso il suo intervento recitando la preghiera del Fiorire degli insegnamenti del Buddha e alcuni versi di dedica di Lama Tsongkhapa.
Infine, ha visitato il terreno degli Ulivi e la sorgente naturale, mostrando il suo compiacimento per un tale luogo e dicendoci che in India si dice che “se si ha della terra e dell’acqua si è ricchi. E qui avete anche le olive!”

Che tutto sia di buon auspicio! Sarva Mangalam!
I monaci e le monache della Fondazione Sangha