
Nella vastità del nostro sentire emerge una verità semplice eppure profonda: tutti noi cerchiamo la felicità.
In occasione della Giornata Internazionale della Felicità 2025, volgiamo lo sguardo verso gli insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama, che come un fiume silenzioso ma inarrestabile, ci ha nutrito innumerevoli volte con il suo oceano di saggezza, compassione e interconnessione.
Attraverso le riflessioni della Venerabile Thubten Chodron, tenute con Rajiv Mehrotra in una conversazione virtuale presentata dalla Fondazione per la Responsabilità Universale di Sua Santità il Dalai Lama, possiamo approfondire come la sua filosofia illumini il cammino verso una felicità autentica e duratura.
La Presenza che Trasforma
Chiunque abbia avuto il privilegio di incontrare Sua Santità il Dalai Lama percepisce una qualità ineffabile nella sua presenza, un’essenza che va ben oltre le parole e che tocca profondamente il cuore.
Come racconta la Venerabile Thubten Chodron, anche seduti ad ascoltare insegnamenti in una lingua incomprensibile – il tibetano per chi non lo conosce – si viene avvolti da un’energia trasformativa. Non è solo ciò che dice, ma ciò che è.
La “profonda compassione che lui sente, la senti completamente, senti che non è concettuale e ti tocca nel profondo“.
Questa “ispirazione” che emana da lui è palpabile e “s’imprime nella propria mente”.
La comunicazione non verbale è forse il suo insegnamento più potente. Quando siede davanti a migliaia di persone, alcune delle quali non conoscono nulla del Buddhismo, molti iniziano a piangere spontaneamente. Non per tristezza, ma per il riconoscimento di qualcosa di autentico e universale che risuona nelle profondità del nostro essere.
L’Origine Dipendente: il Cuore della Filosofia
Se dovessimo distillare l’essenza del Buddhismo in un unico concetto, quale sarebbe?
Quando questa domanda fu posta al Dalai Lama, la sua risposta fu chiara e immediata: “Origine dipendente.”
Come gocce nel mare siamo tutti interconnessi in una rete di relazioni. L’origine dipendente non è semplicemente un concetto filosofico ma costituisce il fondamento stesso della compassione e, in ultima analisi, della nostra stessa felicità.
Come Sua Santità il Dalai Lama insegna, e la Venerabile Thubten Chodron ha sottolineato, tutti gli esseri senzienti, come noi, aspirano alla felicità e desiderano sfuggire alla sofferenza.
Non siamo isole e questa interconnessione che ci lega significa che per ogni cosa che abbiamo, dalla nostra esistenza al cibo che mangiamo, dipendiamo dagli altri.
Questa verità dissolve il mito dell’individualismo assoluto. Come potremmo esistere senza gli altri? Come potremmo affermare che la nostra felicità è più importante di quella altrui?
L’Egoismo Illuminato
In un paradosso che ribalta la logica convenzionale, il Dalai Lama ci offre una visione rivoluzionaria: “Se vuoi veramente essere egoista, se veramente vuoi prenderti cura soltanto della tua felicità, allora il modo migliore per essere felice è quello di prendersi cura degli altri.”
Questa non è retorica spirituale, ma una comprensione profonda della natura dell’esperienza umana. Immaginate di vivere in una società dove ognuno persegue solo il proprio interesse: tale ambiente genererebbe inevitabilmente sofferenza, insoddisfazione, conflitto. La nostra felicità personale è intrecciata al benessere collettivo, è come un fiore che non può sbocciare in un terreno avvelenato.
Il Dalai Lama ci invita a riflettere: se tutti dovessimo scegliere chi sia più importante – un singolo individuo (io stesso) o tutti gli altri esseri senzienti – il risultato sarebbe schiacciante. Gli innumerevoli esseri vincerebbero sempre su quell’uno. Questo esperimento mentale rivela l’assurdità logica dell’egocentrismo.
Oltre le Differenze: un Dialogo Universale
Uno degli aspetti più rivoluzionari dell’approccio del Dalai Lama è la sua apertura verso le altre tradizioni spirituali e la scienza moderna. Come mai un monaco buddista può indossare una kippah a Gerusalemme, partecipare a funzioni cristiane o dialogare con scienziati atei senza sentire di compromettere la propria integrità spirituale?
La risposta si trova nella sua comprensione della diversità umana. Come spiega eloquentemente: non tutti amano lo stesso cibo. Alcuni preferiscono il riso, altri le chapati, altri ancora la pasta. L’importante non è cosa si mangia, ma che il cibo nutra la persona.
Allo stesso modo, diverse tradizioni spirituali possono nutrire diversamente le anime umane, condividendo valori etici fondamentali: non uccidere, non rubare, coltivare l’amore e la compassione. E per coloro che non seguono alcuna religione, esiste l'”etica secolare” – un terreno comune di valori condivisibili da tutti, indipendentemente dal credo.
Il Dalai Lama mantiene una chiarezza filosofica che gli permette di affermare, quando necessario, le distinzioni tra sistemi di pensiero diversi, ma senza vederle come motivo di divisione, bensì opportunità di arricchimento reciproco.
La Scienza della Mente

Il dialogo del Dalai Lama con la scienza moderna rappresenta un ponte tra tradizione secolare e conoscenza contemporanea. Lungi dall’essere una concessione al materialismo scientifico, questo dialogo rispecchia l’approccio empirico del Buddha stesso, che incoraggiava i suoi discepoli a non accettare i suoi insegnamenti con fede cieca ma a verificarli attraverso l’esperienza diretta.
Questa apertura ha portato a trasformazioni significative, come l’introduzione dell’educazione scientifica nei monasteri tibetani – un cambiamento radicale rispetto alla tradizione. Eppure, il Dalai Lama non si sottomette acriticamente alla scienza: quando gli scienziati cercano di ridurre la mente a meri processi cerebrali, risponde con fermezza: “Non mi convincerete mai che la mente sia il cervello. Sono di nature completamente diverse. La mente non è fisica, è chiara e ha la capacità di apprendere e conoscere.”
La Pratica della gentilezza
Una delle lezioni più forti che il Dalai Lama ci offre è attraverso la sua umiltà. Si descrive come “un semplice monaco buddista” – e agisce coerentemente con questa auto-definizione. In un mondo ossessionato da status e gerarchie, la sua capacità di mettersi alla pari con gli altri è rivoluzionaria.
Durante una conferenza con esperti di vari campi, quando gli fu posta una domanda complessa, rispose semplicemente: “Non lo so. Cosa pensate voi?” Questo gesto apparentemente semplice rivela una saggezza profonda: la volontà di ammettere i propri limiti, di ascoltare genuinamente gli altri, di abbandonare la pretesa di onniscienza.
Il Cammino verso la Felicità Autentica
In questa Giornata Internazionale della Felicità, gli insegnamenti del Dalai Lama ci ricordano che la vera felicità non risiede nell’accumulo di beni o nel perseguimento ossessivo del benessere personale, ma nel coltivare una mente compassionevole, gentile, aperta all’altro, non giudicante e che riconosce l’interconnessione di tutti i fenomeni.
Come tante gocce d’acqua noi esseri umani troviamo la piena realizzazione nella connessione autentica con gli altri.
La pratica di “comparare se stessi con gli altri” e poi di “scambiare se stessi con gli altri” – insegnamenti che il Dalai Lama ha trasmesso instancabilmente – non è un esercizio di auto-annullamento, ma un percorso verso la libertà autentica.
In un mondo frammentato da divisioni, polarizzazioni e conflitti, questa visione offre un sentiero luminoso verso una felicità condivisa – non come un’utopia irraggiungibile, ma come una possibilità concreta che nasce dalla comprensione della nostra natura interdipendente.

Questo articolo è stato pubblicato in occasione della Giornata Internazionale della Felicità 2025, traendo ispirazione dagli insegnamenti di Sua Santità il XIV Dalai Lama, che ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1989 e ha fondato la “Foundation for Universal Responsibility”.
Le riflessioni sono basate su una conversazione della Venerabile Thubten Chodron (monaca buddhista e autrice che ha lavorato a stretto contatto con il Dalai Lama per decenni), in dialogo con Rajiv Mehrotra in una conversazione virtuale presentata dalla Fondazione per la Responsabilità Universale di Sua Santità il Dalai Lama. Che potete guardare qui sotto nella traduzione in italiano a cura della ven. Siliana Bosa.
GUARDA “COMPRENDERE IL DALAI LAMA”
Ven. Thubten Chodron in conversazione con e Rajiv Mehrotra
Traduzione in italiano a cura della ven. Siliana Bosa della Fondazione Sangha ETS – Associazione Monastica Lhungtok Choekhorling.