“Trovare Pace” è stato un evento davvero speciale

Ghesce Thubten Chonyi con Enzo Bianchi, foto di Ester Nuzzo


Con gioia e gratitudine, condividiamo alcune immagini dell’evento “Trovare Pace” che si è tenuto lo scorso sabato 8 marzo a Palazzo Reale, Piazza Duomo, Milano con due relatori d’eccezione: Ghesce Thubten Chonyi, Abate del Monastero e del Convento di Kopan (Nepal) e di Lhungtok Choekhorling ed Enzo Bianchi, Fondatore della Comunità di Bose.
Alla presenza di un vasto pubblico abbiamo presentato, per la prima volte a livello nazionale, il nostro progetto del primo Monastero Buddhista della tradizione tibetana in Italia.
Ringraziamo Anna Scavuzzo, Vicesindaco del Comune di Milano, per la vicinanza e la calorosa accoglienza, e Filippo Scianna, Presidente dell’Unione Buddhista Italiana che ha parlato dell’importanza del progetto per l’UBI stessa e per tutto il territorio italiano, rinnovandoci supporto e sostegno affinché venga al più presto realizzato.

Ghesce Thubten Chonyi con Anna Scavuzzo, Vicesindaco del Comune di Milano
foto di Ester Nuzzo


Il ven. Massimo Stordi, Presidente dell’Associazione monastica Sangha Lhungtok Choekhorling ha narrato ai presenti la genesi storica del progetto del Monastero, e la sua importanza per la diffusione del Dharma, il sangha e la collettività. Ha inoltre introdotto il Parco della Contemplazione e della Pace che sorgerà tutt’intorno all’area del Monastero, con sentieri e laboratori naturalistici aperti a tutti.

L’Architetto Gino Zavanella, capo progetto, che tra le opere più note ha firmato l’avveniristico Juventus Stadium, ha illustrato lo stile del Tempio. Frutto di ricerche fatte in India e Nepal insieme al monaco Massimo Stordi e incontri con Lama Zopa Rinpoche, l’architettura sarà sensibile sia alle tradizioni antiche che al contesto paesaggistico, seguendo un percorso di eco-sostenibilità, per ottenere un basso impatto ambientale, un alto risparmio energetico e l’uso di risorse energetiche naturali e pulite.
La proiezione del video render del Tempio è stata davvero toccante per tutti i presenti.

Il ven. Massimo Stordi, Presidente dell’Associazione Monastica Sangha Lhungtok Choekhorling
foto di Ester Nuzzo


Enzo Bianchi, Fondatore della Comunità Bose, ha speso parole meravigliose, sottolineando l’importanza della presenza di monaci buddhisti e di un Monastero tibetano in Italia, per il dialogo interreligioso e per la diffusione di un messaggio di Pace e compassione: “La nascita di un Monastero è un evento molto importante per la nostra umanizzazione e per questo saluto con gioia i fratelli e le sorelle buddhisti di Pomaia e il venerabile loro Maestro. Siamo una comunione, siamo semplici uomini e donne viandanti su questa terra e possiamo offrire con i nostri monasteri vie di pace, di non violenza, di fraternità”. Ci ha commossi per il calore, la vicinanza e l’abbraccio collettivo che le sue parole hanno generato in ognuno di noi.

Ghesce Thubten Chonyi, Abate del Monastero di Kopan (Nepal) e di Lhungtok Choekhorling (Pomaia), ha raccontato della vita Monastica nei monasteri di tradizione buddhista in particolare a Kopan che ospita più di 800 tra monaci e monache. Di come l’approccio alla vita interiore cambia la mente e ci predispone in dialogo e apertura con l’altro, e del contributo che il Monastero porterà rispetto a queste tematiche.

Enzo Bianchi, Manuela Ferro, Ghesce Thubten Chonyi, Ani Ciampa Tashi
foto di Ester Nuzzo


Infine, in occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle Donne, Ani Ciampa Tashi ha guidato i presenti in una bellissima e toccante meditazione sulla Pace e Amore universale.

Ha moderare l’evento Manuela Ferro, Vicepresidente della Fondazione Sangha ETS, che ha creato connessioni preziose nel dialogo tra i relatori.

Le monache distribuiscono i cordini di protezione benedetti
foto di Ester Nuzzo


Al termine sono stati distribuiti dalle monache i tradizioni cordini di protezione rossi che l’abate Ghesce Thubten Chonyi, ha gentilmente portato dal Monastero di Kopan e benedetti dal Ganden Tripa Emerito.

Grazie ancora di cuore a tutti i presenti e a chi ci ha fatto sentire la propria vicinanza anche a distanza.