Quello che ci ha spinto a scegliere come meta del nostro viaggio Assisi, è stata la possibilità di far conoscere al nostro Abate Ghesce Thubten Chonyi (che trascorre la maggior parte del suo tempo a Kopan in Nepal) la profonda spiritualità in cui il nostro Paese, l’Italia, affonda le sue radici, con una grande tradizione di monachesimo maschile e femminile.
In quei giorni, abbiamo ricevuto dai nostri fratelli francescani una grande accoglienza, come quella riservataci da Padre Massimo Travascio, Custode della Porziuncola, la piccola chiesa situata all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli, annoverata tra i luoghi francescani più importanti.
Tra le sue mura, San Francesco comprese infatti la sua vocazione, accolse Santa Chiara e i primi frati, ricevette infine il cosiddetto Perdono di Assisi, divenendo uno dei luoghi prediletti dal Santo.
Egli vi sostava spesso in preghiera e nel luogo dove ora si trova la cappella del Transito, San Francesco morì la sera del 3 ottobre 1226.
Padre Massimo ci ha guidato nella visita della Basilica e ci ha invitato a un momento di preghiera all’interno della Porziuncola, dove con il nostro abate abbiamo recitato in tibetano, tra le altre preghiere, gli otto versi dell’addestramento mentale in accordo alla versione interpretata da Lama Zopa Rinpoche.
È stato un momento di grande condivisone e vicinanza, anche con i fedeli presenti in preghiera. Ospitati nell’area monastica, non accessibile dall’esterno, per un leggero rinfresco abbiamo potuto colloquiare sulle nostre esperienze, sugli studi percorsi, sulle diverse tradizioni che compongono le rispettive comunità monastiche e molto altro.
Riteniamo che questi incontri inter-monastici possano aiutare a comprendere maggiormente le differenze di ciascuna religione e apprezzarle nel rispetto reciproco.
La realizzazione del nostro Monastero va in questa direzione, ovvero nella creazione di un luogo dove il dialogo tra le diverse fedi venga incoraggiato per contribuire a preservare un mondo di pace.
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