L’Osservatore Romano: Ad Assisi Francescani e Buddhisti in dialogo

L’Osservatore Romano, il Quotidiano della Santa Sede, ha dedicato un Articolo a “La Regola e il Vinaya nei Conventi e nei Monasteri ai tempi dell’Intelligenza Artificiale (IA)“, il dialogo interreligioso tra Buddhismo e Francescanesimo che ha avuto luogo ad Assisi lo scorso 6 ottobre 2023.
La firma è di Antonino Iorio.
Di seguito condividiamo il testo integrale.

IL VALORE DELLE “REGOLE”: AD ASSISI FRANCESCANI E BUDDHISTI IN DIALOGO

«Nella nostra prassi religiosa cristiana siamo solitamente portati a distinguere tra l’intelligenza e la sapienza: l’intelligente è colui che usa le proprie capacità, mentre il sapiente è colui che unisce all’intelligenza la sua capacità di ragiona- mento, il cuore e l’amore. È colui che sa cogliere la profondità delle cose e che va oltre a ciò che è evidente o che la scienza o la ricerca possono individuare».
Con queste parole fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi, è intervenuto all’incontro “Buddhismo e francescanesimo in dialogo”, che si è tenuto ieri, presso la sala stampa del convento della cittadina umbra, con gli interventi di Khen Rinpoche Ghesce Thubten Chony, abate del monastero buddhista tibetano di Kopan (vicino Kathmandu), di Massimo Stordi, presidente dell’Associazione Sangha Onlus e di fra Silvestru Bejan, delegato generale dei frati minori conventuali per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.

Nell’anno in cui la famiglia francescana festeggia l’ottavo centenario della Regola bollata — approvata da Papa Onorio III il 29 novembre del 1223 con la bolla Solet annuere — due realtà religiose diverse, e apparentemente distanti, si sono confrontate con spirito di fratellanza sul valore e sul significato della vita monastica.
La Regola di Francesco e il Vinaya, la disciplina etica stabilita dal Buddha più di 2500 anni fa, continuano, infatti, ancora oggi a essere fonte di ispirazione e via di perfezione spirituale.
Eppure, in un mondo sempre più influenzato dall’intelligenza artificiale e dalla tecnologia avanzata, in che modo queste antiche regole possono ancora essere rilevanti per i laici?
È la domanda che si sono posti i partecipanti all’incontro, sottolineando i punti in comune: i francescani sono, infatti, chiamati a vivere in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità, in stile di servizio e in armonia con il creato, valori condivisi con la tradizione del buddismo.

Nella lunga storia dell’umanità, inoltre, durante i periodi di crisi culturale e sociale, i conventi, monasteri e abbazie, sono rimasti luoghi di speranza, che hanno tenacemente illuminato e protetto la strada del progresso e della civiltà. Non solo, dunque, luoghi di conservazione di valori e tradizioni, ma fari per guardare al futuro.
«La Regola — spiega fra Moroni — dà le coordinate generali, ma poi ciascuno è unico davanti a Dio». «Sia la Regola di Francesco che il Vinaya sono utili per disciplinare la fratellanza e la vita monastica, pur nelle loro differenze e sfumature — sostiene Manuela Ferro, responsabile comunicazione di Sangha Onlus —.
Anche se il percorso di fede interiore è personale, è sempre sostenuto dall’esperienzialità che si raggiunge all’interno di una comunità».
Le “regole”, dunque, sono fondamentali anche per chi opera sul web, in un tempo in cui le comunità sono anche virtuali.


Guarda la registrazione della Conferenza