Il Monastero Buddhista Celebra la Giornata degli Alberi

Monastero Buddhista Monaci in collina

In occasione della Giornata nazionale degli Alberi*, il 21 novembre 2021, cogliamo l’occasione per raccontarvi il progetto BioRemediation & MindRemediationche ha come obiettivo il recupero ambientale e naturalistico dell’area del Monastero.

Abbiamo chiesto un contributo all’ing. Gianluigi Pirrera, che dal 2007 si occupa del progetto.

“Il 21 novembre si celebra il rispetto e la salvaguardia del nostro pianeta, ed è per questo che piantare un albero è un’azione significativa soprattutto per le nuove generazioni, che hanno, in genere, una maggiore comprensione dei rischi del Climate Change.

Piantare un albero significa metterlo a dimora con le giuste esposizioni, nel giusto periodo, con le giuste condizioni meteo climatiche e in luoghi in cui possa sentirsi a casa perché a lui familiari.

Questo è quello che dobbiamo avere sempre in mente quando piantiamo un albero. Quando, per dirlo correttamente, lo “mettiamo a dimora”, cioè nella sua casa, con le giuste fondamenta, ovvero il suolo, per nutrire le sue radici.

Uno dei principi fondanti del Parco della Contemplazione di Sangha Onlus è porre le condizioni per poter piantare alberi. Per avere nel tempo una vegetazione simile a quella della macchia mediterranea toscana circostante.
Ma si tratta di una ex cava, in cui l’uomo ha estratto, prima il gabriccio (le rocce grigio verdi) e poi la vegetazione, che come una coperta proteggeva il suolo dall’erosione e che tratteneva l’acqua e sviluppava ossigeno. A causa della scarsa vegetazione, abbiamo quindi trovato un ambiente degradato, esposto e debole, da rinaturalizzare dovendone rigenerare i suoli a partire dalle specie erbacee e dagli arbusti.

Un cammino vegetazionale

Come i cammini, anche i sentieri che stiamo rigenerando, grazie a un piccolo ma ambizioso progetto finanziato dall’UBI (l’Unione Buddhista Italiana) e dalla stessa Associazione Sangha Onlus, saranno a beneficio della comunità monastica e per la fruizione dei visitatori.

I sentieri avranno una cartellonistica divulgativa e direzionale. Entreranno nella futura area monastica attraversando prima porzioni relitte del bosco storico originario ancora intatte, segnato da tracce delle tradizioni dei carbonai lungo il botro Riseccoli. Poi risaliranno, scoprendo angoli di grande interesse sino a entrare direttamente in piena cava, dove la vegetazione ha molta più difficoltà ad attecchire perché quasi del tutto priva di suolo.

Vediamo quali sono le specie più importanti

Per la strategia di recupero della cava che stiamo realizzando sono fondamentali le specie autoctone:
L’Alisso, Alyssum bertolonii il nome scientifico della specie tipicamente toscana, una piantina molto utile, tanto protettiva e rigenerante per il suolo. I cisti e tanti arbusti odorosi che profumano il cammino, come: i ginepri, il biancospino, il corbezzolo, il mirto e l’alloro.
Stiamo raccogliendo i semi del luogo in modo che abbiano più facilità a germinare, facendone nuove piante. Come una sorta di rigenerazione, rinaturalizzazione, catartica. Con l’aiuto anche di azioni tradizionali di ingegneria naturalistica e riutilizzando le pietre e i rami che i temporali e le tempeste hanno spezzato. Anche questa è una rigenerazione: quella dei rifiuti vegetali che riprendono vita lungo i sentieri.

Economia circolare, secondo i dettami della Green economy, e anche azioni innovative, per i primi interventi con le “seed balls”, cioè palle di semi impastate con la terra, lasciate lì nelle scarpate nude sino a quando troveranno le condizioni climatiche naturali ottimali per germinare.

Approcci di recupero lenti e ispirati ai tempi della natura

Gli approcci scelti per il progetto (che potremmo definire antroposofici secondo letture europee) sono stati ispirati dal filosofo e biologo giapponese Fukuoka.
Sono lenti, perché la natura ha bisogno di tempi lenti: suolo, semi, erbe, arbusti e quindi alberi, sino al bosco quando si raggiungerà il completamento della serie vegetazionale con le originarie querce.

Tre anni è il tempo previsto per i lavori. Troppi? In effetti ne basterebbero 3 di mesi per eseguirli, ma ne impiegheremo invece 36 (di mesi) per avere 12 stagioni, e lasciare tempo ai semi di maturare, e alle piante di acclimatare secondo i ritmi della natura.

Questi approcci nel Parco della Contemplazione non potrebbero essere diversi. Certo, in alcuni casi, metteremo a dimora piante già grandi acquistate da vivai locali ma i semi del sito stesso sono per noi più importanti.
Infatti Sua Santità il Dalai Lama, durante la visita nel giugno 2014, ha messo a dimora i semi di mirto con l’aiuto di alcuni bambini. Questi semi ora sono divenute piante ben formate. Una benedizione per il sito e per il successo dei lavori iniziati questo settembre.

Come anche di grande auspicio è stata la messa a dimora, proprio a settembre, di alcune “seed balls” da parte di Tenzin Ösel Hita, il quale ha tanto apprezzato la sperimentazione, e ora questa tecnica è divenuta parte di uno dei programmi del suo network Global Tree Initiative

Il cammino dei sentieri, della Rinaturalizzazione per piantare alberi continua giorno dopo giorno. Domenica, giornata nazionale degli alberi segna il primo anno di interventi per il Parco della Contemplazione. Ne trascorreremo altri due, affinché i semi e le piante crescano. Secondo natura”.

Articolo a cura dell’Ing. Gianluigi Pirrera, capo progetto Sentieristica e Primi interventi di “BioRemediation & MindRemediation” nel Parco della Contemplazione per l’Associazione Sangha Onlus, Pomaia.

*Istituita nel 2013 (Legge n. 10 del 14/01/2013) con l’obbiettivo di valorizzazione e tutelare l’ambiente, il patrimonio arboreo e dei boschi, per ridurre le emissioni, proteggere il suolo dal dissesto idrogeologico e migliorare la qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani.